Fin da piccola ho amato gli animali e la natura, ero la classica bambina con le mani sporche di terra e le ginocchia verdi d’erba.
Ho sempre condiviso la mia vita con animali, principalmente gatti ma poi anche canarini, criceti, conigli, ma la mia vera passione sono sempre stati i cani, sogno nel cassetto che per vari motivi non si realizzava mai.
La curiosità verso la natura mi ha portata negli anni ad approfondire le mie conoscenze iscrivendomi a Biologia. Qui si apre un mondo, ho scoperto l’etologia, l’ecologia, le neuroscienze, biologia del comportamento… e da li la fiamma non si è più spenta.
Gli studi mi hanno dato una visione ampia di cosa sia il comportamento, le componenti innate o apprese ed un’infinità di concetti che hanno poi trovato applicazione pratica quando finalmente nel 2014 arriva Ice, pastore australiano che mi ha sconvolto la vita.
Scopro il mondo della cinofilia dove i miei studi confluiscono e trovano terreno fertile. Decido di intraprendere il percorso per diventare educatrice cinofila ed ogni tassello trova il suo posto. Qui, scopro la difficoltà più grande: teoria e pratica spesso non vanno d’accordo ed Ice non è sicuramente d’aiuto.
Arriva in un periodo difficile che quasi mi fa rinunciare a portarlo a casa. L’inizio è burrascoso, difficoltà di gestione e la totale incomprensione, un periodo per me emotivamente difficile che fa crollare tante certezze, ma lui trova il modo di farmi sorridere ogni giorno e così non mollo, non posso!
Ci diamo tempo e mille occasioni e piano piano iniziamo a fidarci l’uno dell’altra. Proviamo mille cose, agility, tricks, sheepdog, giochi di naso, con il semplice obbiettivo di stare insieme, condividere e divertirci per poi scoprire un’immensa sensibilità e simbiosi. Ice diventa la mia roccia e come lo definisco io “le altre 4 zampe del mio cuore”, felice io felice lui, triste io triste lui.
Iniziamo a fare agility più per passatempo che per fini agonistici, dove incontro Elisa, inizialmente istruttrice e in breve meravigliosa amica, ma la mole, una leggera displasia di Ice e quella complicità che ancora non scatta, ci spinge a provare altro che non comprometta ulteriormente il suo stato.
Scopriamo così la Rally Obedience o Rally-O, di cui mi appassiono e scopro che non siamo tanto male al punto di buttarci in qualche gara con buoni risultati.
Tramite la Rally ho rafforzato tantissimo il legame con Ice, la sintonia e troviamo la chiave che ci porta a comprenderci con un semplice sguardo.. c’è voluto tempo ma non ho smesso di crederci e adoro vedere lo stesso risultato nei binomi che seguo, i progressi, le aspettative superate, la crescita ma soprattutto la felicità di chi si rende conto dei mille passi avanti. Con Ice ho imparato che “lavorare” con il cane significa prima di tutto lavorare su sé stessi avendo il coraggio di mettersi in gioco.
Il mio percorso cinofilo mi ha insegnato a dare spazio alle emozioni, belle o brutte che siano, a permettere che le cose non sempre siano sotto controllo e che a volte non vanno come vorremmo, mi ha insegnato ad ascoltare, ad osservare, a sfruttare quella forte empatia che da sempre mi porto dentro, in campo con i cani, fuori con le persone e nella vita di tutti i giorni.
Non si smette mai di imparare e di vedere le cose da nuove prospettive.